metaphraze 2018 Word of the Year roundup #WOTY

Ecco una panoramica delle parole dell’anno 2018, ossia le parole più significative e rappresentative dell’anno che sta per concludersi, selezionate dalle redazioni dei più importanti dizionari di lingua inglese.
Parole che hanno a che fare con l’attualità, la politica, la tecnologia, l’ambiente… insomma, parole che dovrebbero rispecchiare lo spirito dei tempi!
Solo alcune di esse sono neologismi: nella maggior parte dei casi, infatti, si tratta di parole già in uso che hanno visto una maggiore frequenza di utilizzo, magari in collocazioni o contesti nuovi.
In altri casi, può esservi stata una riattribuzione di significato che amplia lo spettro semantico di una parola già nota.

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The world’s English mania

“English is the world’s second language. Your native language is your life. But with English you can become part of a wider conversation – a global conversation about global problems, like climate change or poverty, or hunger or disease.”

Jay Walker explains why two billion people around the world are trying to learn English.
He shares photos and spine-tingling audio of Chinese students rehearsing English“the world’s second language” – by the thousands.

via TED – Ideas worth spreading

Four reasons to learn a new language

“Let’s face it, it’s the language of the internet, it’s the language of finance, it’s the language of air traffic control, of popular music, diplomacy… English is everywhere!”

English is fast becoming the world’s universal language, and instant translation technology is improving every year.

So why bother learning a foreign language?

Linguist and Columbia professor John McWhorter shares four alluring benefits of learning an unfamiliar tongue.

 

via TED – Ideas worth spreading

Giornata Europea delle Lingue 2018 (#coeEDL #coeEDL2018 #EDLangs2018)

Giornata Europea delle Lingue - European Day of Languages

 

Il 26 settembre di ogni anno, a partire dal 2001, si festeggia la Giornata Europea delle Lingue (in inglese: European Day of Languages), per coinvolgere ed informare la popolazione europea sull’importanza dell’apprendere una o più lingue straniere.

Gli obiettivi dell’iniziativa – promossa dal Consiglio d’Europa  – sono quelli di favorire la comunicazione e la comprensione interlinguistica e interculturale, nonché di incrementare la diffusione del plurilinguismo e sensibilizzare sull’importanza dello studio delle lingue, sia in ambito europeo che su scala globale.

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Giornata Europea delle Lingue 2017 (#coeEDL2017 #EDLangs2017)

2017 European Day of Languages

“This year’s European Day of Languages celebrates innovation in language learning and teaching. This provides us with the perfect opportunity to highlight the huge value of Europe’s cultural diversity. Europe’s nations are always at their strongest and most prosperous when we are open and outward-facing, willing to embrace other ways of life, and when we welcome those who can contribute to our societies. By pausing to celebrate the dozens of languages spoken across our communities we can send a powerful message: that Europe is a truly multilingual place where all backgrounds are welcome and where everyone can have an equal voice. Hundreds of events have been organised by schools, universities and cultural establishments to mark the day. I would like to send my best wishes to all those taking part.”
Thorbjørn Jagland
Secretary General, Council of Europe

La Giornata Europea delle Lingue – che si celebra ogni anno il 26 settembre – rappresenta un’occasione per informare e sensibilizzare la popolazione sull’importanza dell’apprendere una o più lingue straniere, e si pone come obiettivo quello di incrementare lo studio delle lingue e il plurilinguismo, e di favorire la comunicazione e comprensione interculturale.

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Native English Speakers are the world’s worst communicators

Di Lennox Morrison – pubblicato il 31 ottobre 2016 su BBC Capital

Traduzione di metaphraze

Suddenly the American or Brit walks into the room and nobody can understand them – Chia Suan Chong*
*Ed ecco che, all’improvviso, arriva l’americano o l’inglese di turno e nessuno riesce a capire un’acca di ciò che sta dicendo (n.d.t.: notare l’utilizzo del singular they nella frase originale)

Una parola, una sola. E tuttavia questa parola – contenuta in un’email – era bastata a causare ingenti perdite alla multinazionale.
L’email, scritta in inglese, era stata inviata da un parlante nativo ad un collega per cui l’inglese non era prima lingua. Trovandosi di fronte ad una parola sconosciuta, il destinatario della mail era andato a cercarne il significato sul dizionario; il lemma aveva due definizioni opposte. Il malcapitato aveva scelto quella sbagliata…
Qualche mese più tardi, interrogandosi sui motivi che avevano causato il fallimento di quel progetto e la perdita di svariate centinaia di migliaia di dollari, la dirigenza della società si era resa conto che tutto era partito da quella parola.
“Le cose sono finite fuori controllo perché le parti in causa avevano un’idea opposta di quello che stava succedendo” – dice Chia Suan Chong, formatrice esperta in comunicazione interculturale.

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